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30 ottobre – Conferenza: Leonardo e l’Arno

Grazie ai suoi numerosi disegni e soprattutto alle sue straordinarie riproduzioni cartografiche, Leonardo lavorò al progetto di deviazione dell’Arno e della creazione di un canale per oltre 40 anni con diversi obiettivi: riorganizzare l’idrografia della Toscana, dalla Val di Chiana ai laghi di Fucecchio e di Bientina, bonificare le aree paludose, irrigare i campi, prevenire alluvioni e dissesti idrogeologici, procurare energia e risorse idrauliche alle attività produttive, creare una grande via di comunicazione fluviale e predisporre dighe utilizzabili per disperdere un esercito nemico o recare insidie a una città senza impiego di soldati.

 

Tuttavia, l’interesse per l’Arno è già vivo in lui all’interno della bottega del maestro Andrea Verrocchio. Come scrive Vasari, infatti, Leonardo “fu il primo che giovanetto discorresse sopra il fiume d’Arno per metterlo in canale da Pisa a Firenze”. La lettura vuole ripercorrere tutte queste tappe e il loro possibile effetto se queste fossero mai state realizzate, proprio in occasione della ricorrenza dell’Alluvione del 1966. Verranno esaminate attraverso uno studio sistematico le due possibilità per far confluire il Canale di Pistoia nell’Arno, e raggiungere il mare: attraverso il Padule di Fucecchio e, più a valle, quello di Bientina. Accanto a questi progetti, saranno presi in considerazione non soltanto gli studi idraulici del territorio nel Valdarno e nella Val di Chiana, ma anche le sue eccezionali realizzazioni grafiche dell’acqua che, poeta e scienziato insieme, riuscì forse più di ogni altro a descrivere a segni, cristallizzando in rappresentazioni dall’alto valore artistico e scientifico l’elemento che, secondo la filosofia di Talete, è l’arché, ovvero il principio di tutte le cose.

 

Conferenza a cura della dott.ssa Sara Taglialagamba (Ecole Pratique del Hautes Etudes, Sorbonne, Paris) con i saluti di Eugenio Giani (Presidente del Consiglio Regionale della Toscana).

 

Ore 17.30, Sala Grande, Accademia Valdarnese del Poggio.